Piano commerciale comunale, Spigno: «Bene estensione limiti alla grande distribuzione, ora maggiore coinvolgimento delle associazioni»

La giunta comunale ha approvato il nuovo Piano commerciale comunale. Nell’ambito della normativa regionale sul Commercio (Legge regionale 2 gennaio 2007 – Nuova programmazione in sede fissa dopo le liberalizzazioni), il Piano prevede alcune novità che saranno applicate a tutte le operazioni commerciali soggette al rilascio di nuova autorizzazione (strutture di vendita individuate dalla L.R. 1/2007).

In particolare, il Piano tiene conto di una “zonizzazione” del territorio comunale su cui vengono individuati e perimetrati (secondo la legge regionale sul Commercio): oltre ai centri storici, i centri storici urbani (in cui è presente e attiva una rete commerciale prevalentemente costituita da esercizi di vicinato), i centri storici commerciali (dove è stata prioritariamente considerata la presenza di una significativa rete commerciale di esercizi di vicinato, a cui viene riconosciuto il ruolo aggregativo e di servizio in particolare nei quartieri) e una fascia di tutela di un massimo di 1 km lineare attorno ai centri storici urbani (una zona cuscinetto in cui possono essere insediati esclusivamente esercizi di vicinato e medie strutture di vendita con superficie netta di vendita non superiore a 1.000 mq).

Per ogni zona individuata sono indicati e aggiornati i limiti massimi di metrature sulla superficie netta di vendita: nei centri storici urbani e centri storici commerciali sono previsti i limiti in vigore nei centri storici in cui è già attiva l’Intesa e pertanto, in tutti, per gli esercizi di vicinato il limite massimo è di 100 mq per alimentari e 150 per non alimentari, mentre per le medie strutture di vendita di 250 per il food e 600 per i non alimentari. Nella fascia cuscinetto, novità introdotta dal Piano, per gli esercizi di vicinato food e non food vale il limite di 250 mq di superficie netta di vendita, mentre è fissato a mille mq il limite per le medie strutture di vendita.

Per il rilascio di autorizzazioni relative a medie e grandi strutture di vendita, è introdotto l’obbligo di attivazione di programmi di recupero e distribuzione delle eccedenze e invenduto: per tutte le categorie merceologiche è richiesta l’installazione di stazioni di ricarica veicoli e autoveicoli elettrici. Inoltre, per il rilascio di autorizzazioni relative a grandi strutture di vendita di generi alimentari, scatta l’obbligatorietà di adozione di un quartiere collinare, nell’ambito del territorio limitrofo all’insediamento commerciale, per il mantenimento dei servizi di prossimità mediante forme di vendita organizzate in sede fissa o su mezzo ambulante per la distribuzione di generi di prima necessità.

Altra novità introdotta dal piano è il sistema di punteggio con cui vengono individuati parametri qualitativi per il rilascio dell’autorizzazione. I parametri riguardano sia la conduzione aziendale (in particolare le ricadute occupazionali) e i servizi accessori per il quartiere. Nella richiesta di autorizzazione sarà tenuto conto di un punteggio su: parametri occupazionali (assunzioni tempo indeterminato e tempo pieno da liste dei Cpi, esodati, lavoratori usciti dal ciclo produttivo per chiusura o delocalizzazione, assunzioni a tempo determinato con durata minima di 12 mesi); adozione di un quartiere collinare con l’insediamento o il mantenimento di un servizio di prossimità con forme di vendita in sede fissa o ambulante.

Tra le prestazioni strutturali accessorie sono stabiliti punteggi a fini autorizzativi su: parcheggi pertinenziali delle attività commerciali a disposizione del quartiere dopo l’orario di chiusura, aree cani, aree sport aperte alla pubblica fruizione, interventi di miglioria urbana, abbattimento barriere architettoniche, nuova illuminazione integrativa a quella pubblica, videosorveglianza, totem informativi anche per la promozione delle attività locali svolte dai Civ, rinnovo dell’arredo urbano con installazioni innovative (ricariche usb), depositi per biciclette e gestione di punti raccolta ecovan.

Il Piano sarà ora portato all’esame della commissione consiliare competente e successivamente in consiglio comunale.

«Giudichiamo favorevolmente l’estensione dei limiti alla grande distribuzionecommenta Massimiliano Spigno, presidente di Confesercenti Genova -, non essendoci oggettivamente più spazio in questa città, per cui ribadiamo anche una richiesta di moratoria per nuovi insediamenti di questo tipo. Auspichiamo poi un maggiore coinvolgimento delle associazioni di categoria nella programmazione urbanistico-commerciale, ritenendo di poter contribuire con riflessioni e stimoli utili ad affrontare la complessità del tessuto cittadino»

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