Inflazione: Confesercenti, confermato processo di normalizzazione dei prezzi, ma restano tensioni su energetici

Bollette pesano ancora più del 2021

La disinflazione continua. Le stime definitive Istat confermano il processo di normalizzazione dei prezzi al consumo, la cui variazione tendenziale a giugno è ferma, per il terzo mese consecutivo, a +0,8%. Restano, però, alcune ombre sui beni energetici: su questo fronte, il percorso di rientro dei prezzi appare più lungo del previsto.

Così Confesercenti.

Nonostante il picco degli aumenti sia ormai passato, l’incremento congiunturale segnato a giugno dai prezzi dei beni energetici regolamentati dimostra che le tensioni su questo fronte non sono ancora archiviate, complice la difficile situazione internazionale.

Uno scenario preoccupante, soprattutto se si considera che, nel 2024, paghiamo per gas ed energia ancora molto di più di quanto facevamo nel 2021, anche a causa della fine delle agevolazioni introdotte subito dopo l’esplosione del conflitto russo-ucraino. L’auspicio è che lo stop al mercato tutelato – scattato il 1° luglio – porti a un sostanziale alleggerimento delle tariffe.

Si rafforzerebbe così l’effetto positivo del rallentamento dei prezzi, che sta permettendo alle famiglie di recuperare il potere d’acquisto perduto in due anni di alta inflazione. E’ necessario, però, fare di più: la BCE deve sostenere la ripresa aumentando il ritmo di riduzione dei tassi di interesse, la via maestra per dare un impulso a consumi e investimenti.

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