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Balneari, la Cassazione prolunga le concessioni. Oneglio (Fiba): «Giustizia è fatta, ora tocca alla politica»

I balneari plaudono il pronunciamento della Corte di Cassazione che ha annullato la sentenza con cui il Consiglio di Stato aveva bocciato la proroga delle concessioni fino al 2033. «Una sentenza che giustamente, come previsto dalla Costituzione, sancisce la divisione tra potere giustiziario e legislativo, scongiurando quella che era stata un’indebita invasione di campo da parte dei giudici del Consiglio di Statocommenta Gianmarco Oneglio, presidente di Fiba Confesercenti Liguria -. Fortunatamente il nostro è un sistema giudiziario sano, capace di autocorreggersi. Ora la parola torna alla politica: dopo gli esiti del tavolo tecnico e la messa in mora da parte della Commisione europea, è necessario un provvedimento equilibrato e concordato, che permetta di salvaguardare il comparto e l’economia turistica italiana».

«Ricordo – aggiunge il presidente nazionale di Fiba, Maurizio Rustignoli – che il tavolo è stato gestito con la regia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e si è svolto alla presenza di tutti i ministeri di competenza. E che, piaccia o meno, è giunto alla conclusione che solo il 33% della risorsa disponibile è data in concessione. Dopodiché abbiamo assistito a una serie di affermazioni inesatte, con l’unico obiettivo di screditare quello che è uscito dal tavolo. Fra l’altro riteniamo che ci sia ancora da lavorare su questi dati perché, comunque, manca tutta la mappatura del fluviale. Ora possiamo riaprire la discussione».

«Abbiamo sempre detto con assoluta chiarezza che non vogliamo eludere i principi europei, però Fiba Confesercenti chiede oggi, ancora più di prima, una giusta applicazione della direttiva Bolkestein. Riteniamo ovviamente fondamentale il lavoro in corso, che dovrà essere discusso con la Commissione europea. È necessario che i ministri di competenza continuino a interloquire con Bruxelles, come è stato detto tra l’altro recentemente anche dalla presidente Meloni. Questo confronto è indispensabile e deve tendere, a nostro avviso, a trovare un nuovo punto di equilibrio. È evidente che nella gestione di questa questione ci sono state delle distorsioni, ci sono stati dei passaggi perlomeno non fatti nel giusto modo, non col giusto approfondimento e fuori dai tempi previsti. Questo ha portato a una stratificazione di norme e a incomprensioni in sede europea, ma l’interlocuzione con la Commissione deve continuare», conclude Rustignoli.

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