Lunedì 17 novembre, presso lo storico Palazzo Passarini Falletti di Roma, si è tenuto il Premio Moda Fismo 2025, evento dedicato al fashion Made in Italy che ha posto l’attenzione sul valore culturale e sociale della moda, immaginando insieme un futuro più consapevole e sostenibile. Esperti del settore, istituzioni e protagonisti della creatività italiana si sono confrontati su nuove visioni e strategie per un sistema moda più responsabile.
Il prestigioso Premio Moda Fismo è andato a Stefano Dominella, presidente onorario della storica Maison Gattinoni, firma dell’haute couture Italiana riconosciuta in tutto il mondo. Presenti al tavolo anche due docenti di sociologia della moda e la dott.ssa Elena Lorenzini, vicecapo di gabinetto del Ministero delle imprese e del Made in Italy.
A questa importante giornata di confronto e approfondimento, nella quale si è ragionato sui cambiamenti necessari a fare impresa in questi anni complicati, ha partecipato anche Francesca Recine nelle sue vesti di vicepresidente nazionale Fismo Confesercenti: «Credo sia fondamentale cambiare la narrazione sui negozi che non possono essere più considerati un fenomeno a parte rispetto ad un cambiamento che è epocale e riguarda ogni aspetto della nostra vita», la riflessione di Recine.
«Facciamo parte di una filiera con cui abbiamo un rapporto simbiotico – ha proseguito la vicepresidente nazionale e presidente regionale Fismo -: il settore produttivo e la distribuzione non possono fare a meno del retail e viceversa. Penso, inoltre, che le costanti che ci contraddistinguono dagli attacchi scorretti di vettori di vendite diversi da noi, come quelli dell’ultra fast fashion, siano il punto di forza su cui con caparbietà dobbiamo continuare a lavorare. Professionalità, scelta, differenziazione dell’offerta, affidabilità, attenzione alla persona sono l’unicum che contraddistingue i negozi di vicinato, ambasciatori in terra dell’intera filiera produttiva, selezionatori liberi di qualità made in Italy, stakeholder di un settore che rappresenta una porzione grande dell’economia italiana».